Chi va piano… non va da nessuna parte

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C’è la convinzione comune che calare velocemente di peso non vada bene, questo perché vi sarebbe una maggiore perdita di massa magra muscolare, una maggiore riduzione del Tasso Metabolico a Riposo* (sostanzialmente il così detto Metabolismo Basale. Il corpo, quindi, brucerebbe meno calorie) e un maggiore recupero del peso perso a lungo termine. Come vedremo è vero l’esatto opposto.

*Misurazione del numero di calorie che il corpo brucia a riposo. Il tasso metabolico a riposo è di solito misurato al mattino, prima di mangiare o di fare esercizio fisico, e dopo una notte di sonno profondo e ristoratore

“Riguardo alla perdita di massa magra … la maggioranza dei lavori pubblicati non mostrano sostanziali differenze, a parità di peso perso, tra coloro che calano rapidamente e coloro che lo fanno più lentamente”

Riguardo alla perdita di massa muscolare i dati non sono univoci [1], ma la maggioranza dei lavori pubblicati non mostrano sostanziali differenze, a parità di peso perso, tra coloro che calano rapidamente e coloro che lo fanno più lentamente [2-3-4]. In pratica, anche se cali rapidamente non perdi muscolo.

“Il Tasso Metabolico a Riposo … tende a ridursi molto in funzione dei chili persi, anche mantenendo, o addirittura aumentando, la quantità di massa muscolare”

Il Tasso Metabolico a Riposo, viceversa, potrebbe ridursi maggiormente in chi cala rapidamente [4]; in ogni caso, tende a ridursi molto in funzione dei chili persi, anche mantenendo, o addirittura aumentando, la quantità di massa muscolare [5]. D’altra parte, è una delle difese che l’organismo mette in opera per proteggersi dalle carestie (vedi “Perché si recuperano i chili persi”).

“… un calo rapido rispetto a uno lento non comporta un recupero di peso maggiore”.

In ogni caso, sempre a parità di peso perso, un calo rapido rispetto a uno lento non comporta un recupero di peso maggiore [3].

“la quantita di peso perduto nel primo periodo è l’unico dato in grado di predire il mantenimento di peso nel lungo periodo e, quindi, il successo di una dieta”. 

In realtà, la quantità di peso perduto nel primo periodo è l’unico dato in grado di predire il mantenimento di peso nel lungo periodo e, quindi, il successo di una dieta. Ciò è provato sia negli studi basati sui cambiamenti degli stili di vita [6-7], sia in quelli che valutano i trattamenti farmacologici, sia nella chirurgia bariatrica (cioè gli interventi chirurgici per dimagrire) [8]. Con le terapie farmacologiche, il dato è talmente consolidato che se un paziente non cala a sufficienza (calo di almeno il 5% del peso iniziale) nei primi 3-4 mesi, secondi i foglietti illustrativi, il farmaco andrebbe interrotto e sostituito.

Foglitti illustrativi

In sintesi, più il calo ponderale è rapido e consistente, più si mantiene il peso nel lungo periodo.

Quale sia la velocità “giusta” del calo di peso durante una dieta è oggetto di un altro articolo.

Bibliografia

  1. Vink RG, Roumans NJ, Arkenbosch LA et al. The effect of rate of weight loss on long-term weight regain in adults with overweight and obesity. Obesity (Silver Spring). 2016 Feb;24(2):321-7. doi: 10.1002/oby.21346.
  2. Coxon A, Kreitzman S, Brodie D et al. Rapid weight loss and lean tissue: evidence for comparable body composition and metabolic rate in differing rates of weight loss. Int J Obes. 1989;13 Suppl 2:179-81.
  3. Purcell K, Sumithran P, Prendergast LA et al. The effect of rate of weight loss on long-term weight management: a randomised controlled trial. Lancet Diabetes Endocrinol. 2014 Dec;2(12):954-62.
  4. Coutinho SR, With E, Rehfeld JF et al. The impact of rate of weight loss on body composition and compensatory mechanisms during weight reduction: A randomized control trial. Clin Nutr. 2018 Aug;37(4):1154-1162. doi: 10.1016/j.clnu.2017.04.008. Epub 2017 Apr 25.
  5. Fothergill E, Guo J, Howard L et al. Persistent metabolic adaptation 6 years after “The Biggest Loser” competition. Obesity (Silver Spring). 2016 Aug;24(8):1612-9. doi: 10.1002/oby.21538. Epub 2016 May 2.
  6. Nackers LM, Ross KM, Perri MG. The association between rate of initial weight loss and long-term success in obesity treatment: does slow and steady win the race? Int J Behav Med. 2010 Sep; 17 (3): 161-7. doi: 10.1007 / s12529-010-9092-y.
  7. Unick JL, Neiberg RH, Hogan PE et al. Weight change in the first 2 months of a lifestyle intervention predicts weight changes 8 years later. Obesity (Silver Spring). 2015 Jul;23(7):1353-6. doi: 10.1002/oby.21112.
  8. Nikolić M, Kruljac I, Kirigin L et al. Initial Weight Loss after Restrictive Bariatric Procedures May Predict Mid-Term Weight Maintenance: Results From a 12-Month Pilot Trial. Bariatr Surg Pract Patient Care. 2015 Jun 1;10(2):68-73.

 

Riguardo all'autore

Gianleone Di Sacco

Nato a Pisa nel 1959. Risiede a Milano dalla nascita.

Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Milano con il massimo dei voti, specializzato, con lode, in Endocrinologia presso l'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

Dirigente Medico
U.O.C. di Malattie Endocrine e Diabetologia
Centro di riferimento per lo studio, la diagnosi e la terapia dell’obesità.
ASST Lariana – Ospedale Sant'Anna di Como

Membro di svariate Associazioni e Società Scientifiche, anche con incarichi istituzionali.

Da anni svolge attività clinica e di ricerca, in particolare, nel campo della terapia farmacologica dell'obesità.

Di Gianleone Di Sacco

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