Fare attività fisica serve a dimagrire?

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Detta così, la risposta a questa domanda è: “No!”.

“… non si può correre più velocemente di una cattiva alimentazione”.

Fare attività fisica fa dimagrire?

Nel 2015, sul British Journal of Sports Medicine è stato pubblicato un editoriale dal titolo esauriente: ”It is time to bust the myth of physical inactivity and obesity: you cannot outrun a bad diet” (E’ tempo di rompere il mito di inattività fisica e obesità: non si può correre più velocemente di una cattiva alimentazione) [1].

Gli estensori sostenevano che l’obesità non sia legata a una riduzione dell’attività fisica, ma ad una scorretta alimentazione e che, quindi, l’attività fisica non serva a dimagrire se uno mangia male. Secondo gli Autori, il falso mito del poter dimagrire aumentando il dispendio energetico sarebbe cavalcato e finanziato dalle aziende produttrici di alimenti contenenti zuccheri semplici (nell’articolo viene citata la Coca Cola). Come è naturale, questo scritto ha innescato una ridda di polemiche tutt’ora non sopite.

Attività fisica vs. dieta: chi vince?

A prescindere dalle ipotesi di complotto, sono molti gli studi che negano che la riduzione dell’attività fisica sia causa di obesità [2-3-4]. In realtà, è dimostrato da anni che l’aumento del dispendio energetico ottenuto con l’attività fisica, non sia sufficiente, da solo, a far calare di peso e, inoltre, non incrementi in modo significativo il calo ponderale ottenuto con la sola dieta [5-6-7].

Studi che valutano l'impatto dell'esercizio fisico sul calo ponderale
Alcuni studi che hanno valutato l’impatto dell’esercizio fisico sul calo ponderale

“… l’attività fisica va praticata perché riduce i rischi di malattie cardiovascolari, di diabete e di morte”. 

Perché l’attività fisica va fatta

Detto ciò, l’attività fisica va praticata perché riduce i rischi di malattie cardiovascolari, di diabete e di morte. Non è chiaro, però, quale sia il livello di attività ideale per raggiungere questi vantaggi e il livello massimo di attività fisica “salutare”. Nel prossimo articolo parleremo di questo.

Bibliografia

  1. Malhotra A, Noakes T, Phinney S. It is time to bust the myth of physical inactivity and obesity: you cannot outrun a bad diet. Br J Sports Med. Br J Sports Med. 2015 Aug;49(15):967-8. doi: 10.1136/bjsports-2015-094911. Epub 2015 Apr 22.
  2. Luke A, Cooper RS. Physical activity does not influence obesity risk: time to clarify the public health message. Int J Epidemiol. 2013 Dec;42(6):1831-6. doi: 10.1093/ije/dyt159.
  3. Westerterp KR, Speakman JR. Physical activity energy expenditure has not declined since the 1980s and matches energy expenditures of wild mammals. Int J Obes (Lond). 2008 Aug;32(8):1256-63. doi: 10.1038/ijo.2008.74. Epub 2008 May 27.
  4. Dwyer-Lindgren L, Freedman G, Engell RE et al. Prevalence of physical activity and obesity in US counties, 2001-2011: a road map for action. Popul Health Metr. 2013 Jul 10;11:7. doi: 10.1186/1478-7954-11-7. eCollection 2013.
  5. Douketis JD, Macie C, Thabane L, Williamson DF. Systematic review of long-term weight loss studies in obese adults: clinical significance and applicability to clinical practice. Int J Obes (Lond). 2005 Oct;29(10):1153-67
  6. Johansson K, Neovius M, Hemmingsson E. Effects of anti-obesity drugs, diet, and exercise on weight-loss maintenance after a very-low-calorie diet or low-calorie diet: a systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. Am J Clin Nutr. 2014 Jan;99(1):14-23. doi: 10.3945/ajcn.113.070052. Epub 2013 Oct 30.
  7. Villareal DT, Chode S, Parimi N et al. Weight loss, exercise, or both and physical function in obese older adults. N Engl J Med. 2011 Mar 31;364(13):1218-29. doi: 10.1056/NEJMoa1008234.
  8. Bray GA, Heisel WE, Afshin A et al. The Science of Obesity Management: An Endocrine Society Scientific Statement. Endocr Rev. 2018 Apr 1;39(2):79-132. doi: 10.1210/er.2017-00253.

Riguardo all'autore

Gianleone Di Sacco

Nato a Pisa nel 1959. Risiede a Milano dalla nascita.

Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Milano con il massimo dei voti, specializzato, con lode, in Endocrinologia presso l'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

Dirigente Medico
U.O.C. di Malattie Endocrine e Diabetologia
Centro di riferimento per lo studio, la diagnosi e la terapia dell’obesità.
ASST Lariana – Ospedale Sant'Anna di Como

Membro di svariate Associazioni e Società Scientifiche, anche con incarichi istituzionali.

Da anni svolge attività clinica e di ricerca, in particolare, nel campo della terapia farmacologica dell'obesità.

Di Gianleone Di Sacco

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