Quale dieta?

Q

Da quelle che circolano in internet a quelle date in ospedale, in giro per il mondo, ci sono migliaia di diete dimagranti: dalla “low carb” alle “low fat”, dalle “iperproteiche” alle “bilanciate”. Ognuna magnifica risultati eclatanti sul peso o sulla salute. Alcune vengono additate come pericolose e altre magnificate come salubri. Sì, ma cosa succede se si confrontano?

“tutte le diete dimagranti danno gli stessi risultati, il problema è seguirle”.

Sono stati effettuati numerosi studi di confronto tra i vari tipi di diete dimagranti (Weight Watcher, Atkins, dieta mediterranea, Zone, indice glicemico, ecc.).

Nonostante la variabilità dei dati riportati nei vari studi, nessuna dieta ha dimostrato risultati tali, in termini di peso e di miglioramento dei fattori di rischio cardiovascolare, da poter essere considerata più efficace rispetto alle altre.

In tutti gli studi il dimagrimento medio è stato modesto, così come modesto è stato il miglioramento dei fattori di rischio cardiovascolare.

Ovviamente, i risultati migliori sono stati ottenuti tra coloro che aderivano maggiormente alla dieta, purtroppo però, questi sono risultati la netta minoranza. In sintesi: tutte le diete dimagranti danno gli stessi risultati, il problema è seguirle.

“… non esiste una dieta dimagrante migliore o peggiore, ma esiste quella che va meglio per una persona e peggio per un’altra, ovvero, che una persona riesce a seguire in quel momento della vita e, magari, non in un’altro frangente”.

Dagli studi di confronto tra vari tipi di dieta, a parità di calorie introdotte, emerge che:

  1. tutte inducono una modesta perdita di peso medio (cioè <5% del peso corporeo iniziale) dopo 12 mesi,
  2. la composizione in macronutrienti delle diete (cioè la proporzione di proteine, cardoidrati e grassi) ha un influenza limitata o nulla sulla perdita di peso,
  3. in tutti i tipi di dieta, la variabilità della perdita di peso tra i soggetti che la seguono è notevole (variazioni di oltre 20 kg).

In pratica, non esiste una dieta dimagrante migliore o peggiore, ma esiste quella che va meglio per una persona e peggio per un’altra, ovvero, che una persona riesce a seguire in quel momento della vita e, magari, non in un’altro frangente.

Bibliografia

Dansinger ML, Gleason JA, Griffith JL et al. Comparison of the Atkins, Ornish, Weight Watchers, and Zone diets for weight loss and heart disease risk reduction: a randomized trial. JAMA. 2005 Jan 5;293:43-53.

Sacks FM, Bray GA, Carey VJ et al. Comparison of weight-loss diets with different compositions of fat, protein, and carbohydrates. N Engl J Med. 2009 Feb 26;360:859-73.

Katan MB. Weight-loss diets for the prevention and treatment of obesity. N Engl J Med. 2009 Feb 26;360:923-5.

Gardner CD, Trepanowski JF, Del Gobbo LC et. al. Effect of Low-Fat vs Low-Carbohydrate Diet on 12-Month Weight Loss in Overweight Adults and the Association With Genotype Pattern or Insulin Secretion: The DIETFITS Randomized Clinical Trial. JAMA. 2018 Feb

Riguardo all'autore

Gianleone Di Sacco

Nato a Pisa nel 1959. Risiede a Milano dalla nascita.

Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Milano con il massimo dei voti, specializzato, con lode, in Endocrinologia presso l'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

Dirigente Medico
U.O.C. di Malattie Endocrine e Diabetologia
Centro di riferimento per lo studio, la diagnosi e la terapia dell’obesità.
ASST Lariana – Ospedale Sant'Anna di Como

Membro di svariate Associazioni e Società Scientifiche, anche con incarichi istituzionali.

Da anni svolge attività clinica e di ricerca, in particolare, nel campo della terapia farmacologica dell'obesità.

Di Gianleone Di Sacco

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